C.M.S Approfondimenti scientifici
L'ecografia ginecologica è rivolta allo studio della pelvi femminile, per la valutazione dell'utero e delle ovaie. L'esame può essere condotto per via transaddominale, mediante l'uso di sonde che vengono appoggiate sull'addome, o per via transvaginale, mediante l'impiego di sonde che vengono introdotte in vagina.
- La via transaddominale consente di avere una visione più ampia e "panoramica" della pelvi, di studiare organi particolarmente ingranditi, e di valutare i rapporti tra i genitali interni e gli organi vicini. Tale approccio richiede sempre un adeguato riempimento vescicale.
- La via transvaginale consente di esaminare più da vicino l'utero e le ovaie acquisendo in questo modo un numero maggiore di dettagli. Non richiede nessun tipo di preparazione ed è di solito ben tollerata dalla paziente. All'esame per via transvaginale possono però sfuggire strutture "lontane" dalla sonda, pertanto è buona abitudine ricorrere a entrambi i tipi di approccio.
L' esame viene di solito richiesto dal medico specialista ginecologo in funzione dei sintomi riferiti dalla paziente (dolori pelvici, irregolarità mestruali, sanguinamenti atipici) o sulla base di quanto accertato o sospettato durante la visita ginecologica (utero o ovaie ingrandite, dolenti). Indicazioni più particolari sono il monitoraggio dello spessore endometriale in pazienti in terapia con farmaci che possono stimolare la crescita dell' endometrio o il follow-up delle pazienti in precedenza operate di tumori pelvici. A seconda della finalità dell' esame, può essere indicato effettuare l' esame in fasi particolari del ciclo. Se vi è il sospetto di un polipo endometriale è opportuno effettuare l' ecografia entro il 7°-8° giorno del ciclo, mentre se si vuole studiare la forma dell'utero per escludere eventuali malformazioni uterine, l'ecografia va eseguita in fase pre-mestruale. Le sonde addominali o transvaginali forniscono nella maggior parte dei casi immagini bidimensionali;l'utilizzo di sonde tridimensionali è riservato solo allo studio delle malformazioni .
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L'ecografia ginecologica consente di esaminare:
- l'utero definendone la posizione, le dimensioni, la forma, la regolarità del profilo. Nei casi in cui si riscontri la presenza di fibromi uterini, è possibile definirne il numero, la localizzazione e le dimensioni. Si può valutare la presenza di eventuali fibromi, di malformazioni uterine o di polipi
- le ovaie: è necessario descrivere le dimensioni e l' aspetto. In presenza di cisti ovariche bisogna riportarne le dimensioni e le caratteristiche ecografiche, cioè l' ecogenicità, la presenza di setti o di vegetazioni endocistiche, la vascolarizzazione ovvero tutte quelle informazioni che possono indicativamente orientarci verso la natura della cisti.
- Le tube: non sono generalmente visibili, se non nei casi di patologia tubarica perché risultano ingrandite dalla presenza di raccolte endotubariche.
L'ecografia ginecologica tridimensionale è un' evoluzione recente, una metodica in grado di effettuare misurazioni contemporaneamente su tre piani e non più un' immagine fissa in due dimensioni, come avviene per gli ecografi tradizionali. In ginecologia l'ecografia tridimensionale risulta di una straordinaria efficacia nello studio delle malformazioni uterine o di altre patologie quali miomi o polipi. Tutto questo con il minimo disagio da parte della paziente, in quanto l'esecuzione dell'ecografia tridimensionale non differisce da una normale ecografia. Le malformazioni uterine quali l'utero bicorne, l'utero setto, l'utero a sella o i miomi e i polipi uterini possono rappresentare una causa importante di poliabortività, di infertilità di coppia e di fallimenti nella riproduzione assistita. La regolarità della cavità uterina è un fattore di assoluta importanza per l'istaurarsi e il corretto svolgimento di una gravidanza, sia si tratti di una gravidanza spontanea che conseguente a tecniche di riproduzione. L'ecografia tridimensionale è in grado di effettuare un' accurata valutazione del fondo uterino, della sua conformazione interna e del suo profilo esterno e ci permette di individuare quelle anomalie che necessitano di una correzione chirurgica pianificandola con molta precisione.